Didattica online

Il sorpasso.

Nell’a.a. 2022/23, per la prima volta nella storia, gli atenei tradizionali hanno offerto più corsi in modalità online o ibrida rispetto agli atenei telematici

Talents Venture ha analizzato l’evoluzione della didattica online nel sistema universitario. È questo il tema al centro del 6° report di Discovery 2023, la banca dati di Talents Venture pensata per formare la governance degli atenei italiani, dal titolo “Formazione online. Le università non giocano da sole” presentato con un webinar online venerdì 22/09/2023 alle h.11 ed è possibile rivedere la registrazione dalla pagina Discovery del nostro sito

“I dati sulla formazione online sono chiari: gli studenti delle superiori e delle università la chiedono e il sistema universitario, nonostante i vincoli normativi, si muove in quella direzione. Al punto che nel 2022/23 il primo player della formazione accademica online in Italia non sono gli atenei telematici, ma quelli tradizionali (i.e. non telematici).

Tuttavia, ad oggi la scelta degli atenei su come posizionarsi sull’online sembra più una spinta dovuta a tematiche di attualità che il risultato di un’attenta pianificazione strategica, supportata dall’ascolto delle esigenze degli studenti”, dichiara Pier Giorgio Bianchi, CEO e Co-Founder di Talents Venture.

I risultati principali

Di seguito sono presentati alcuni dei risultati presenti nel report, che costituiscono solo una parte dell’ampia mole di informazioni disponibili nel documento*:

  • I giovani delle scuole superiori cercano la didattica online all’università. Secondo un’analisi realizzata da Talents Venture presso 800 studenti e studentesse degli ultimi due anni delle scuole superiori, il 55% dei rispondenti sostiene che nella scelta del percorso universitario da iniziare sia abbastanza o molto importante la disponibilità di lezioni online.
  • Anche a coloro che sono già iscritti all’università piace l’online. Con un’altra indagine, realizzata presso 500 studenti e studentesse più avanti nel percorso, e cioè iscritti/e a una laurea triennale, è stato osservato che l’82% dei rispondenti dichiara di preferire modalità didattiche ibride o interamente online rispetto a quelle esclusivamente in presenza, preferite solo dal 18% dei rispondenti.
  • Il sistema universitario risponde. Negli ultimi anni, il sistema universitario ha reagito a queste richieste: nell’a.a. 2017/18, i corsi erogati in modalità online o mista complessivamente erano
    158. Nell’a.a. 22/23, complice la spinta all’utilizzo della tecnologia impressa dal Covid, sono stati il doppio: 315**.
  • Il sorpasso. Mentre storicamente sono stati gli atenei telematici a offrire il maggior numero di corsi online, nell’a.a. 2022/23 sono stati gli atenei tradizionali a offrire complessivamente più corsi in modalità online o ibrida rispetto agli atenei telematici. Gli atenei tradizionali leader di questo cambiamento sono Foggia, Torino e Udine, che nel 2022/23 hanno offerto rispettivamente 19, 15 e 11 corsi in modalità mista o interamente online (Tabella 1).
* I dati riportati nell’analisi sono il risultato di elaborazioni realizzate su: (i) dati MUR – Ufficio statistico; (ii) rilevazione campionaria Talents Venture realizzata su 800 studenti e studentesse del IV e V anno delle superiori realizzata ad agosto 2022 (per ulteriori approfondimenti, vedasi nota metodologica di Discovery 2022, Nota 4); (iii) rilevazione campionaria Talents Venture realizzata su 500 studenti e studentesse iscritti/e a corsi di laurea triennale nella Primavera 2023 (per ulteriori approfondimenti, vedasi nota metodologica di Discovery 2023, Nota 4).
** I corsi a didattica “mista” prevedono che le attività formative svolte tramite modalità telematica siano inferiori a due terzi del totale delle attività in cui è coinvolto lo studente. I corsi in modalità online (o, così definiti nel sistema universitario, “prevalentemente” o “integralmente a distanza”) prevedono attività formative in modalità telematica per oltre due terzi del totale.

Tabella 1. Primi 10 atenei italiani per offerta di corsi erogati in modalità online o mista (a.a. 2022/2023)

PosizioneAteneiSolo onlineSolo mistiTotale

1

Roma UNICUSANO – telematica28O28

2

Novedrate e-Campus – telematica26O26

3

Roma  Mercatorum – telematica22O22

4

Foggia11819

5

Napoli Pegaso – telematica15O15

6

Torino41115

7

Roma Marconi – telematica14O14

8

Roma UNINETTUNO – telematica13O13

9

UdineO1111

10

Benevento Giustino Fortunato – telematica1OO1O
Fonte: elaborazione Osservatorio Talents Venture su dati MUR

Tuttavia, analizzando i dati, emergono tre evidenze:

  • I “puristi” della presenza. Nonostante l’espansione della didattica online, nell’a.a. 2022/23 ben 33 atenei (oltre un terzo degli atenei italiani) ha erogato corsi in modalità solo tradizionale.
  • Digitale sì, ma non del tutto. I 48 atenei tradizionali (i.e. non telematici) che sono entrati nella “partita dell’online” hanno preferito in larga parte l’adozione di forme di didattica mista, prevedendo quindi che almeno un terzo delle attività didattiche sia tenuto in presenza. Infatti, a fronte di 31 corsi interamente online offerti da atenei tradizionali nell’a.a. 2022/23, ben 133 corsi sono offerti in modalità mista. Questo dato suggerisce chiaramente che, pur entrando nel segmento “online”, la gran parte degli atenei riconosce un valore fondamentale e non trascurabile alla partecipazione fisica degli studenti e delle studentesse alla vita universitaria.
  • Una crescita limitata. Sebbene l’espansione evidenziata sia caratterizzata da notevole rapidità, occorre notare che i vincoli normativi oggi in essere nel sistema universitario fissano alcuni limiti alla possibilità degli atenei tradizionali di erogare didattica online.
    Grazie all’analisi dei dati è possibile apprezzare che ad oggi questi limiti normativi non appaiono effettivamente frenare lo sviluppo complessivo degli atenei tradizionali nel mercato dell’online, considerato che i corsi offerti in modalità didattica e mista da questi atenei valgono ancora il 3% dei corsi da loro offerti (Tabella 2).

Tabella 2. Atenei e corsi di laurea ripartiti per tipologia di didattica erogata (a.a. 2022/2023)

Scelte sulla didattica online degli atenein.%

Atenei tradizionali che offrono solo corsi in presenza

3336%

Atenei tradizionali che offrono corsi in presenza e corsi esclusivamente online (non offrono corsi a didattica mista)

67%

Atenei tradizionali che offrono corsi in presenza e corsi esclusivamente a didattica mista (non offrono corsi esclusivamente online)

3134%

Atenei tradizionali che offrono corsi in presenza, corsi a didattica mista e corsi esclusivamente online

1112%

Atenei telematici

1112%

Totale

92100%
Ripartizione dei corsi di laurea italiani per tipologian.%

Corsi offerti esclusivamente in presenza

5.34394%

Corsi offerti esclusivamente online da atenei tradizionali

311%

Corsi offerti in modalità mista da atenei tradizionali

1332%

Corsi offerti esclusivamente online da atenei telematici

1513%

Totale

5.658100%
Fonte: elaborazione Osservatorio Talents Venture su dati MUR
  • Il “terzo incomodo” nella partita dell’online. I bootcamp. Nella partita della formazione terziaria online, si assiste alla crescita repentina di un terzo player della formazione: i bootcamp. Si tratta di percorsi di studio offerti da enti non universitari e non necessariamente sotto diretto controllo delle istituzioni nazionali competenti in materia di istruzione e ricerca. Sebbene non esista ancora oggi una definizione che identifichi univocamente le caratteristiche di questi percorsi, gran parte di quelli censiti da Talents Venture offrono ai discenti competenze fortemente richieste dal mercato del lavoro, durano generalmente tra i 3 e i 9 mesi e sono erogati prevalentemente in modalità online e sincrona.
  • Un “sistema parallelo”?. Con un’indagine realizzata presso studenti e studentesse iscritti nel 2023 a corsi di laurea triennali, è stato possibile osservare che il 37% degli studenti si dichiara abbastanza o molto interessato a valutare un bootcamp come alternativa ad un percorso di laurea magistrale. Il motivo principale? Quasi metà dei rispondenti sostiene che l’iscrizione a questi percorsi aumenterebbe le probabilità di trovare lavoro e permetterebbe di ottenere competenze che all’università non è possibile acquisire.

Conclusioni

I risultati più rilevanti dell’analisi sono stati presentati venerdì 22 settembre alle h.11, in un webinar aperto a tutti della durata di 30 minuti la cui registrazione è disponibile al link nella pagina dedicata a Discovery del nostro sito.

Di fronte alle richieste di formazione online da parte degli studenti, tutti gli operatori sono chiamati a fermarsi su due riflessioni prima di adottare scelte strategiche: da un lato, occorre capire e comunicare chiaramente ai propri stakeholder – primi tra tutti gli studenti – quali sono i vantaggi di un’offerta formativa in presenza.

Di fronte a giovani che hanno piena confidenza con i device digitali e che hanno già sperimentato forme di didattica da remoto, infatti, occorre saper “vendere” con chiarezza i vantaggi in termini di crescita personale, capacità comunicative e sociali che vengono veicolati attraverso la partecipazione fisica alla vita universitaria; l’altra sfida è riconoscere e accettare senza pregiudizi i vantaggi della didattica online, che oggi si configura come un imbattibile strumento di superamento di costi, innanzitutto monetari e logistici, per i discenti“, dichiara Carlo Valdes, Business Data Manager di Talents Venture che ha coordinato l’analisi.

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