I corsi universitari in modalità telematica resteranno anche dopo la pandemia?

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

Condividi questo articolo!

Negli ultimi anni di pandemia tutti gli atenei sono stati costretti a sperimentare nuovi modi di erogare i propri corsi di laurea. La nuova modalità telematica (o mista) riuscirà ad affermarsi oppure scomparirà così come si è presentata?

Corsi di laurea telematici o no?

Nelle precedenti puntate abbiamo parlato di quanto sono stati gli atenei italiani più dinamici nel rinnovare la propria offerta formativa. Oggi, invece, voglio analizzare come sono cambiate le modalità di erogazione dei corsi di laurea e quali sono stati gli atenei più innovativi a farlo.

Durante la pandemia, negli aa. 2020/21 e 2021/22, gli atenei italiani hanno aggiunto alla propria offerta formativa, rispetto all’anno accademico immediatamente precedente al Covid-19 (ovvero il 2019/20), complessivamente 100 corsi di laurea erogati in modalità mista o totalmente telematica.

Ci sono 3 informazioni interessanti su cui vale la pena soffermarsi.

  • La prima. A differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, la totalità dei corsi di laurea erogati in modalità mista o totalmente telematica non è stata lanciata da università telematiche ma le università tradizionali hanno lanciato 50 corsi di questo tipo, ovvero la metà.
  • La pandemia – e questo è il secondo insight – sembra aver dato un’accelerata a questo cambiamento. Infatti, nei tre anni precedenti al Covid le università tradizionali ne avevano lanciati solamente 34.
  • Se guardiamo in dettaglio – e questo è il terzo dato – tra gli atenei tradizionali che hanno fatto un maggior ricorso ai corsi di laurea erogati in modalità mista o totalmente telematica, spicca l’Università di Foggia che ha aggiunto 10 corsi. L’ateneo pugliese è seguito dalle università statali di Torino, Verona e Padova.

I profili professionali di cui abbiamo parlato sono essenziali per gestire la transizione ecologica.

I recenti accadimenti hanno fornito la consapevolezza necessaria che le modalità di erogazione telematica o mista potrebbero permettere agli atenei di rivolgersi ad un bacino maggiore di studenti. D’altra parte sono un vantaggio anche per gli studenti che hanno più possibilità di coniugare nel migliore dei modi lo studio con la vita privata e lavorativa.

Le università tradizionali lo hanno capito e hanno iniziato ad adattare la loro offerta formativa.

I corsi telematici sono davvero vantaggiosi?

Tuttavia, nel medio periodo potrebbero presentarsi dei problemi di cui si avvertono oggi le prime avvisaglie:

  • mancanza di interazione
  • problemi a socializzare
  • difficoltò a sviluppare soft skills necessarie per l’ingresso nel mercato del lavoro.

Siamo all’inizio di una rivoluzione del mondo dell’istruzione.

Non è ancora chiaro quale sarà il modello educativo dei prossimi decenni. Certo è che, visti i cambiamenti in atto, è necessario che tutti gli atenei inizino ad interrogarsi su nuove modalità di erogazione dei propri contenuti formativi. E voi, quale pensate sarà il modello educativo dei prossimi decenni?

Per conoscere questo e altre analisi sul mondo dell’Higher Education iscriviti alla nostra newsletter: arriva una volta al mese ricca di dati e idee per un mondo dell’Higher Education migliore.

Related post

Leave A Comment