La Quarta Rivoluzione Industriale (e l’Industria 4.0)

By: Paolo0 comments

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Nelle lezioni di storia abbiamo spesso sentito nominare sia la Prima Rivoluzione Industriale che la Seconda, e un po’ meno la Terza. Tuttavia, ad oggi già si parla di Quarta Rivoluzione Industriale e di Industria 4.0! Ma di cosa stiamo parlando nello specifico?
Andiamo con ordine (e approfittiamone anche per ripassare un po’ di storia).
Se infatti la Prima Rivoluzione Industriale si è caratterizzata per le macchine a vapore, la seconda per l’utilizzo di acciaio ed elettricità, la Terza per tecnologie telematiche e servizi, la Quarta Rivoluzione Industriale si caratterizza per una produzione dei beni del tutto automatizzata e interconnessa.

La protagonista della “Quarta Rivoluzione Industriale” è l’ “Industria 4.0”, un’espressione di origine tedesca che sta ad indicare un’impresa che si caratterizza per l’utilizzo massiccio delle nuove tecnologie.

 

Quali sono le tecnologie dell’Industria 4.0?

Secondo un rapporto della società di consulenza Boston Consulting Group, il concetto di Industria 4.0 ruota attorno a nove tecnologie:

1. Big Data and Analytics
Raccogliere e valutare dati provenienti da quante più sorgenti possibili. Tali dati sono catalogati, analizzati e monitorati in tempo reale per permettere all’impresa di tenere sotto controllo la situazione e adeguare le decisioni sulla base dei risultati emersi.

2. Robot autonomi.
Macchine robotiche dotate di intelligenza artificiale, in grado di interagire tra loro e lavorare in modo perfettamente integrato con lavoratori umani.

3. Simulazioni.
Le simulazioni informatiche sono utilizzate per riprodurre situazioni reali e testare in particolari condizioni macchine e uomini utilizzando variabili complesse ed estremamente verosimili.

4. Integrazione orizzontale e verticali.
Società, divisioni aziendali, lavoratori e figure dirigenziali sono perfettamente interconnessi, svolgono attività altamente sinergiche e beneficiano di tutte le informazioni disponibili presso gli altri livelli.

5. IoT (Internet of Things).
Dispositivi, strumenti e persino prodotti sono interconnessi tramite infrastrutture informatiche. Questa interconnessione continua favorisce la raccolta di dati.

6. Cybersecurity.
Connettività, reti e infrastrutture informatiche richiedono elevati livelli di sicurezza e professionisti dedicati per proteggere la produttività e le informazioni.

7. Cloud computing.
Informazioni e dati sono caricati continuamente in cloud, ossia in server accessibili immediatamente da qualsiasi posizione remota, disponendo solo di un dispositivo connesso ad internet.

8. Manifattura additiva.
La manifattura additiva, anche chiamata “stampa 3D”, si caratterizza per la produzione di componenti tramite il posizionamento di strati successivi di materiale. Le industrie hanno iniziato a sperimentare i benefici della manifattura additiva per produrre componenti estremamente complessi e personalizzabili a costi inferiori.

9. Realtà aumentata.
I sistemi di realtà aumentata consentono alle aziende di migliorare la capacità di interazione dei lavoratori con la realtà circostante e al contempo integrare le percezioni sensoriali con apparecchi (come ad esempio visori) in grado di offrire informazioni ulteriori in tempo reale.

 

Quali sono i vantaggi dell’Industria 4.0?

In sintesi, tutte queste caratteristiche coinvolgono profondamente l’utilizzo sinergico di tecnologia e capacità intellettive degli individui per migliorare le attività e i processi, la soddisfazione dei consumatori e, in ultima analisi, i risultati aziendali in termini di profitto. Nell’Industria 4.0 la tecnologia è davvero un valore perché è utilizzata in collaborazione con l’apporto lavorativo del dipendente (e non al suo posto). All’atto pratico, le innovazioni dell’Industria 4.0 si traducono in benefici reali in termini di produzione, crescita e di assunzioni.

Nello specifico, tra gli effetti positivi riscontrabili in queste imprese si possono individuare:

un tasso di produttività elevato, il che implica processi produttivi ben progettati e funzionanti, sprechi ridotti, efficienti sistemi di controllo della produzione e dei risultati. Tutto questo avviene grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, le quali permettono di velocizzare e rendere più efficiente un numero sempre maggiore di attività aziendali.

il basso costo per unità di prodotto, correlato però a retribuzioni per i dipendenti superiori alla media di settore. Ciò significa che l’azienda in crescita, per produrre una singola unità di prodotto spende poco, grazie appunto alla crescente automazione dei processi. Se dunque alcuni posti di lavoro sono soppiantati da tecnologie automatiche, d’altro canto l’impresa stessa necessita di dipendenti sempre più istruiti e formati, che siano in grado di gestire processi sofisticati e che focalizzino il proprio lavoro su attività estremamente specializzate, le quali richiedono sì competenze più elevate, ma garantiscono rispettivamente livelli di salario più alti.

• la presenza di dipendenti mediamente più giovani e istruiti che compone la forza lavoro di questo tipo di aziende.

Tutte queste considerazioni dimostrano, in modo inconfutabile, l’importanza della formazione e dell’istruzione in un contesto lavorativo veloce e specializzato. Il dipendente dell’azienda del nuovo millennio gioca così un ruolo cruciale nell’ambiente lavorativo dell’Industria 4.0. È specializzato, adibito a mansioni complesse e di responsabilità, lavora al fianco di tecnologie innovative distanziandosi così dal prototipo del dipendente del passato, impiegato in mansioni ripetitive e non particolarmente specializzate.

Nel mercato del lavoro di oggi aumenta quindi sempre più la necessità di lavoratori altamente qualificati, che siano in grado di utilizzare ed interfacciarsi efficientemente con la tecnologia per creare valore.

 

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