Laurearsi conviene ancora?

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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Parliamo spesso di quanto gli immatricolati si stiano riducendo. In particolare nell’ultimo anno accademico il confronto è doveroso con il forte calo demografico registrato dal paese. Oggi, utilizzando i dati rilasciati dal XXIV rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, vogliamo mostrarvi come, nonostante tutto, laurearsi convenga ancora!

3 aspetti che parlano della condizione occupazionale dei laureati e delle laureate

Analizziamo la situazione sotto tre punti di vista:

  1. Dal confronto con le precedenti rilevazioni di AlmaLaurea emerge un tendenziale miglioramento del tasso di occupazione. I valori osservati nel 2021 restituiscono un risultato positivo perché rilevano un miglioramento non solo rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto al 2019, quando la capacità di assorbimento del mercato del lavoro non era stata ancora arrestata dall’avvento della pandemia.Tali segnali positivi si registrano soprattutto per i laureati di secondo livello, per i quali nel 2021 il tasso di occupazione risulta in aumento di 2,9 punti percentuali rispetto all’indagine del 2019.
  2. Anche sul fronte retributivo la tendenza continua ad essere positiva. Nel 2021 la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è, in media, pari a 1.340 euro per i laureati di primo livello e a 1.407 euro per i laureati di secondo livello. Aspetto rilevante è che la crescita sperimentata delle retribuzioni è antecedente alla pandemia e rimane stabile, crescendo ad un tasso di circa il 5% per tutte le tipologie di corsi dal 2018.
  3. Le differenze emergono quando si scompone la crescita nei vari gruppi di studio. Tra i più retribuiti, in media, sono presenti i laureati del gruppo medico-sanitario e farmaceutico (+275 euro rispetto alla media delle retribuzioni), quelli di informatica e tecnologie ICT (+158 euro) e infine quelli di ingegneria industriale e dell’informazione (+110 euro). I tre gruppi di laurea più svantaggiati, invece, sono quelli di architettura e ingegneria civile (-136 euro), psicologico (-67 euro) e agrario-forestale e veterinario (-31 euro).

3 aspetti per rinnovare gli ITS

Il quadro delineato ribadisce, ovviamente, i benefici sperimentati da coloro che decidono di intraprendere un percorso universitario, con risultati particolarmente buoni anche sul grado di utilizzo delle competenze acquisite durante gli studi.

Certamente rimangono diversi aspetti su cui sarà necessario continuare a lavorare in un’ottica di un miglioramento continuo. Infatti permangono le importanti differenze occupazionali tra Nord e Mezzogiorno, tra uomini e donne e tra gruppi di laurea.

Come migliorarci

Secondo voi, nonostante i dati confortanti forniti da Almalaurea, quali sono le criticità su cui il sistema universitario italiano dovrebbe lavorare maggiormente? “

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