L’ offerta formativa universitaria continua a crescere

By: Angelo Rossi0 comments

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L’inizio del nuovo anno accademico si è portato dietro un importante aggiornamento dell’ offerta formativa universitaria.
Ripensare continuamente ad essa è una necessità che dovrebbe permettere alle università di restare in linea con i cambiamenti del nostro contesto culturale, tecnologico ed economico.

Tra le principali novità sull’ offerta formativa universitaria di questo anno accademico ci sono cinque punti su cui vale la pena soffermarsi:

  1. il primo riguarda la quantità di nuovi corsi presenti nella nuova offerta, sono stati lanciati ben 428 corsi di laurea totalmente nuovi ma allo stesso tempo ne sono stati dismessi 283 per un saldo netto di 145 corsi di laurea;
  2. il secondo punto riguarda il livello di laurea: la maggioranza dei nuovi corsi creati sono lauree magistrali;
  3. come terzo aspetto possiamo vedere che gli ambiti di studio che si sono ampliati di più sono quelli di Informatica e ICT con un 9% in più dei corsi rispetto all’anno precedente, seguito poi dal gruppo di Insegnamento cresciuto del 5%. Lo stesso aumento del 5% si è avuto per i corsi di laurea in Scienze Politiche e della Comunicazione. L’unico gruppo che ha registrato una diminuzione è stato quello di Architettura che ha perso il 3% dei corsi di laurea;
  4. il quarto punto riguarda la lingua dei corsi: il 40% circa dei nuovi corsi di laurea saranno erogati in lingua inglese;
  5. l’ultimo punto, infine, è relativo alla novità dei corsi di laurea professionalizzanti: saranno 26 nell’anno accademico 2021/2022.

L’offerta formativa universitaria italiana è sicuramente molto variegata. Questo, dovrebbe facilitare a trasmettere, ad i nuovi studenti, conoscenze e competenze dei nuovi ambiti professionali in veloce fermento.

Tuttavia vale la pena sottolineare due considerazioni.

La prima riguarda, l’eccessivo aumento dell’ offerta formativa universitaria che potrebbe avere dei risvolti negativi. Pensate che chi ha conseguito un diploma di maturità la scorsa estate si è ritrovato a poter scegliere tra 2.921 corsi di laurea. Immaginando di dover spendere mezz’ora per reperire le informazioni per ogni corso di laurea e di poter impiegare un paio di ore al giorno per questa attività, servirebbero due anni a scandagliare tutta l’offerta formativa a disposizione.

Una seconda considerazione riguarda l’allineamento dei nuovi corsi di laurea rispetto alle esigenze del mercato del lavoro. Anche quest’anno ad esempio i corsi di laurea nel gruppo di scienze politiche e della comunicazione sono stati il doppio di quelli nell’area Informatica e ICT. Questo potrebbe essere un paradosso se si pensa, ad esempio che, per ogni corso di laurea in sicurezza informatica, abbiamo 65 corsi di laurea nel gruppo di scienze politiche e della comunicazione.

Se quindi c’è stato in passato bisogno di aumentare l’offerta formativa per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro sempre più specializzato e di conseguenza abbiamo assistito ad un trend di moltiplicazione dei corsi di laurea, potremmo ora chiederci se è arrivato il momento dismettere qualche corso di laurea in più?

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