Dove trovare i profili ICT con le competenze che sto cercando?

Strumenti operativi per ingaggiare i talenti

Non solo i corsi universitari più blasonati: i bacini di talento da avvicinare, tra ITS, bootcamp e “perle nere”

15/05/2023 – Il reperimento di competenze ICT è uno dei temi di maggiore preoccupazione per le aziende del Paese. Per questa ragione, una conoscenza dettagliata dei bacini formativi da cui attrarre talenti da inserire in azienda è oggi un asset strategico fondamentale per lo sviluppo aziendale.

Per questo motivo, giovedì 4 maggio 2023, all’interno di un Webinar realizzato da Talents Venture e patrocinato da Anitec-Assinform sono stati discussi i risultati di un’analisi dal titolo “Dove trovare i profili ICT con le competenze che sto cercando? Strumenti operativi per ingaggiare talenti.

“La caccia ai talenti ICT è uno dei principali terreni di competizione tra aziende in molti settori. Mentre la richiesta di profili tecnici cresce anno dopo anno, il sistema accademico non è in grado, da solo, di soddisfare la domanda: basti pensare che di oltre 5.000 corsi universitari, solo 137 sono in informatica e tecnologie ICT, dichiara Pier Giorgio Bianchi, CEO e Co-Founder di Talents Venture.

Dove trovare i talenti ICT con le competenze che sto cercando? - Strumenti operativi per ingaggiare i talenti

I risultati principali

Durante l’evento sono stati presentati i risultati di un’analisi dal titolo “Dove trovare i profili ICT con le competenze che sto cercando? Strumenti operativi per ingaggiare talenti.” Le evidenze principali mostrano* che:

  1. La domanda di competenze ICT sta crescendo vertiginosamente. Dal censimento di oltre 2,8 milioni di annunci di lavoro pubblicati sul web nel 2022 emerge che quelli relativi alle 30 posizioni ICT più richieste sono stati oltre 33.000 (nel 2021 erano state poco meno di 16mila e 7mila nel 2020).
  2. Le professioni ICT più richieste. Tra le professioni ICT più richieste emergono i profili tecnici della Computer Science (Application Engineer, Front End e Back End Developer, etc) che occupano il 29% degli annunci, e i profili ibridi tra materie informatiche e manageriali, che occupano il 21% degli annunci del 2022 (Project manager e Systems Analyst).
  3. I colossi del tech prendono il tavolo. Metà degli annunci pubblicati sul web nel 2022 per queste posizioni in Italia (50,4%) è stato pubblicato da staffing company (agenzie del lavoro). Spiccano in ordine di presenza JobLeads, Experteer e Manpower. Il restante 49,6% degli annunci è invece pubblicato da aziende “tradizionali”. Spiccano, tra queste, i colossi del tech Amazon (1.544 annunci su oltre 33.000) e IBM (1.165).
  4. Dove trovare i talenti? Sono tre i bacini di formazione di competenze ICT a cui le aziende possono accedere: il sistema universitario, il sistema degli ITS e il sistema dei bootcamp.
  5. Primo bacino: il sistema universitario.
    • Nell’a.a. 2022/23 sono attivi 794 corsi che formano competenze ICT, un numero in aumento da anni seppur rappresentante ancora di una parte ridotta (il 14%) dell’intera offerta universitaria.
    • Le competenze formate dal sistema sono molto eterogenee (si va dai profili con lauree in materie scientifiche pure (fisica, matematica, etc) a quelli con competenze ICT pure. Le aziende faticano a orientarsi in questa complessità, specie perché se si limitano a cercare le competenze ICT pure (quindi in informatica e materie assimilate) l’offerta si riduce a 137 corsi di laurea (Tab.1).
    • Alla difficoltà di “censimento” dell’offerta si aggiunge l’incapacità del sistema di soddisfare la domanda di mercato. A fronte di oltre 33.000 annunci di lavoro ICT nell’ultimo anno, sono circa 27.000 i laureati con competenze ICT (considerati anche i laureati in matematica, fisica, ingegneria, statistica, etc) pronti a entrare nel mercato del lavoro in un anno. E molti di questi scelgono di non rispondere agli annunci sul web pubblicati da aziende private e di entrare nella pubblica amministrazione (come funzionari, insegnanti, etc) o di andare a svolgere mansioni non prettamente ICT.
    • Individuare le perle nere. Nella ricerca di talenti all’interno del sistema universitario, quindi, per le aziende diventa strategico individuare le “perle nere”, ovvero gli atenei e i territori in cui la competizione per attrarre talenti è minore, sebbene il numero di laureati a disposizione sia elevato. Sono un esempio gli atenei di Pisa (1.355 laureati in materie ICT nel 2021) e il Politecnico di Bari (1.179); oppure i territori più piccoli come Fisciano, in cui l’università di Salerno ha “prodotto” 1.308 laureati ICT nel 2021, e Rende, in cui l’Università della Calabria ha prodotto 784 laureati ICT nel 2021 (Fig.1).
  6. Secondo bacino: gli ITS.
    • Dei 129 ITS attivi in Italia, sono 17 gli istituti che formano tecnici in Tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
    • Gli ITS sono caratterizzati da numeri di partecipazione ancora piuttosto bassi (il sistema ha complessivamente formato 5.280 diplomati nel 2020) e tassi di occupazione già elevati (l’80% dei diplomati è occupato a un anno dal diploma), che rendono complesso per le aziende aggiudicarsi i talenti.
    • Alcuni bacini notevoli. Gli ITS risultati primi nel monitoraggio della qualità dei percorsi da parte di INDIRE per questi profili sono l’ITS per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e l’ITS Angelo Rizzoli per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
  7. Terzo bacino: i bootcamp.
    • I bootcamp (anche noti come academy o scuole master) sono programmi di formazione generalmente offerti da enti privati e di durata compresa tra 1 e 9 mesi, incentrati sull’insegnamento di competenze tecniche molto specifiche richieste dal mercato del lavoro. La maggior parte dei bootcamp offre corsi in discipline informatiche, come coding, digital marketing, data science e intelligenza artificiale.
    • Un orizzonte da esplorare. Ad oggi esistono in Italia oltre 120 corsi bootcamp offerti da più 30 scuole. E si tratta di un bacino di interesse sia per le aziende (che qui trovano competenze tecniche molto specializzate), sia per gli studenti: secondo un’intervista svolta su 500 studenti universitari triennali, il 42% di loro ha già sentito parlare dei bootcamp (il più conosciuto è Boolean, seguito da Generation Italy e Geeks Academy) e il 36% degli studenti si dichiara abbastanza o molto interessato a valutare un bootcamp come alternativa alla laurea magistrale.

 

* I dati esposti sono il risultato di rielaborazioni dell’Osservatorio Talents Venture su dati proprietari Talents Venture, Lightcast, MUR, Istat e INDIRE.

“La competizione intorno ai profili ICT si sta giocando prima dell’ingresso di questi profili nel mercato del lavoro. In altri termini, le aziende entrano nei corsi universitari con lo scopo di individuare prima dell’ottenimento del titolo i profili da inserire in azienda. A vincere questa partita sono le aziende che non si limitano ad andare nei bacini di talenti più blasonati, ma quelle che sanno individuare le “perle nere”, cioè i bacini meno battuti di formazione dei talenti. Un esempio? Il Politecnico di Bari, l’ateneo con la percentuale più alta di laureati potenzialmente idonei a svolgere mansioni ICT (63%) in tutta Italia”, dichiara Carlo Valdes, Economista e Business Data Manager di Talents Venture che ha coordinato l’analisi.

Fig. 1. Numerosità dei corsi di laurea per area/gruppo disciplinare (A.A. 2022/2023)

Tabella 1. Top 15 atenei e territori per laureati ICT (in senso ampio) nel 2021

È possibile rivedere la presentazione fatta durante il webinar seguendo la registrazione e scaricando le slide mostrate.

Chi siamo?

Siamo una data company che offre due categorie di servizio:

  1. Collezioniamo e analizziamo grandi moli di dati grazie a cui realizziamo analisi e ricerche di mercato per aiutare le Università e le aziende a rispondere ai loro problemi.
  2. Abbiamo sviluppato una Piattaforma che permette di investire nell’istruzione di giovani talenti. Grazie a questa Piattaforma allineiamo gli interessi di 4 stakeholders: investitori, enti formativi, aziende e studenti.

 

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