Qual è il ruolo delle università nella transizione ecologica?

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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Abbiamo già parlato della mancanza di figure professionali che abbiano le competenze necessarie per rispondere adeguatamente alla transizione ecologica in atto.

Vista l’importanza del tema, in questo articolo cercheremo di capire come le università stanno formando studenti e studentesse affinché acquisiscano le competenze che ci consentiranno di essere pronti ad affrontare la transizione ecologica.

Le università fanno abbastanza?

Abbiamo parlato più volte della necessità di affrontare la transizione ecologica attraverso interventi di reskill e upskill delle competenze. In Italia oggi questo è possibile anche grazie agli investimenti previsti dal PNRR che hanno l’obiettivo di diffondere e potenziare le competenze green.

Dal lato della domanda di competenze, ciò che emerge, secondo il report di Uniocamere sulle previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia, è che la richiesta di competenze green di livello è del 62% per le professioni specializzate e tecniche.

Dal lato dell’offerta di competenze, per formare i futuri professionisti le università hanno lanciato 50 nuovi corsi su tematiche legate alla sostenibilità durante l’a.a. 2021/22: si tratta dell’86% in più rispetto all’a.a. 2019/20. Se guardiamo più nel dettaglio a questi 50 corsi quasi il 60% fa riferimento a corsi STEM e il 25% a corsi Economici.

Tre iniziative per affrontare la transizione ecologica

Il mondo dell’istruzione si sta attrezzando per adattare l’offerta formativa alle richieste del mondo del lavoro relative alla transizione ecologica.

Tuttavia, c’è bisogno di esperienze innovative ed una maggiore ibridazione. Al tal riguardo, ci sono 3 iniziative concrete da cui è possibile spunto

  1. La prima è il liceo quadriennale per la transizione ecologica e digitale. Un percorso formativo che coinvolge 27 scuole superiori in tutta Italia, quattro università (Bocconi, Politecnico di Milano, Tor Vergata e Padova) e le aziende del Consorzio Elis, sotto la presidenza di semestre dell’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà. Il nuovo Liceo per la Transizione ecologica e digitale, abbreviato in Liceo Ted, punta a integrare in un unico programma didattico le conoscenze umanistiche e scientifiche del tradizionale liceo italiano con una maggiore attenzione alle materie Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
  2. La seconda iniziativa è il recente corso di laurea magistrale interateneo in Trasformative Sustainability lanciato in cooperazione da Università Bocconi e Politecnico di Milano per formare top manager della sostenibilità che abbiano competenze interdisciplinari di management e tecnologiche legate alla transizione sostenibile.
  3. Infine c’è la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile che rappresenta la prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. La finalità principale della Rete, promossa dalla CRUI, è la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia all’interno che all’esterno degli Atenei in modo da incrementare gli impatti positivi in termini ambientali, etici, sociali ed economici delle azioni poste in essere dagli aderenti alla Rete, così da contribuire al raggiungimento degli SDGs.

Stiamo facendo abbastanza?

Sebbene le iniziative appena evidenziate siano notevoli, rappresentano pur sempre delle sperimentazioni e, per valutarne i risultati, occorrerà attendere. Tuttavia le premesse sembrano essere positive.

Detto questo, quali iniziative possono essere implementate per velocizzare la creazione di competenze necessarie per affrontare la transizione ecologica?

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