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Rivolgendo l’attenzione al voto di laurea, il range più popolato è quello dei laureati che hanno conseguito la laurea con una votazione tra il 91 ed il 100, seguito dai 110 e Lode. Il trend è simile tra quelli pubblici e privati, mentre le università telematiche si distinguono per una maggiore propensione per le votazioni inferiori al 100 rispetto agli atenei pubblici e privati convenzionali.
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Veniamo ora ai voti nei vari corsi di laurea! Considerando invece il voto di laurea non in base all’università, ma in base al gruppo universitario, il gruppo Medico e quello Letterario hanno una propensione ad una votazione più alta poiché il 63% dei laureati ottiene una votazione maggiore di 106 ed addirittura il 37% ha 110 e Lode. Tra i gruppi con una media voto più bassa troviamo Ingegneria. Insieme a questa – con il 67% dei laureati con un voto di laurea uguale o inferiore a 105 – troviamo anche il gruppo Economico. Giurisprudenza è il gruppo universitario con le votazioni più basse in assoluto: il 70% dei laureati ottiene una votazione uguale o inferiore a 105.
Il grafico in basso ci mostra invece la relazione tra il numero di iscritti ed il numero di laureati. La relazione è positiva: maggiore il numero degli studenti iscritti in un ateneo e maggiori saranno i laureati. Tuttavia, più che al trend generale, siamo interessati a tutti quelle osservazioni che si spostano dalla linea di tendenza. Gli atenei che sono al di sopra della linea tratteggiata infatti riescono a “far laureare” un numero maggior di persone rispetto a quanto avviene in media in Italia; quelli al di sotto invece sono meno bravi a “produrre” laureati.
Gli atenei privati sono associati, in media, con una maggior percentuale di laureati sul numero di iscritti, rispetto a quelli statali e telematici. In assoluto, la Bocconi è l’università con la percentuale più alta: nel 2016 il 35% degli iscritti si è laureato.
Curioso notare come, gli atenei telematici, in media, siano associati con una percentuale di laureati, relativa al numero degli iscritti, pari a meno della metà di quella delle università private.
Il numero di iscritti alle Università dipenderà in futuro anche da un tema non nuovo nel nostro Paese: la crisi demografica. Se vuoi saperne di più ne abbiamo parlato qui.
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