Il declino demografico dei giovani di 18-21 anni che, con tempi diversi, attraverserà il Paese da Sud a Nord, costituisce una delle più gravi minacce alla sostenibilità del sistema universitario italiano.
Per questo motivo, venerdì 24 febbraio alle h.11, all’interno del Webinar dedicato alla banca dati Discovery di Talents Venture, saranno mostrati i risultati principali di un’analisi dal titolo “Università e Demografia. La sfida di lungo periodo degli atenei italiani”.
L’incontro si è svolto il 24 febbraio alle ore 11 ed è possibile rivedere la registrazione dalla pagina Discovery del nostro sito.
Il declino demografico dei giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni pone rilevanti questioni di sostenibilità per il sistema universitario:
“Parlare di declino demografico significa discutere dell’esistenza stessa di molte sedi didattiche oggi attive. Le preoccupazioni riguardano soprattutto i territori più fragili, come quelli del Mezzogiorno, in cui gli atenei dovrebbero essere fondamentali leve di sviluppo.
Si pensi che le 15 sedi didattiche presenti nei territori che registreranno il declino demografico più severo entro il 2030 sono tutte situate nel Mezzogiorno, e 6 di queste avevano già meno di 100 studenti iscritti al 1° anno nell’a.a. 2021/22”, dichiara Pier Giorgio Bianchi, CEO e Co-Founder di Talents Venture.
Il Report “Università e Demografia. La sfida di lungo periodo degli atenei italiani” è la prima pubblicazione del 2023 relativa alla banca dati Discovery di Talents Venture. I risultati principali mostrano* che:
“Nei prossimi anni, le iniziative che atenei e policy-maker adotteranno per fronteggiare il declino demografico potranno essere distinte in due categorie. Da un lato, assisteremo a “operazioni di sistema”, cioè politiche volte ad aumentare il numero di persone potenzialmente interessate a entrare nel sistema universitario: si cercherà di (i) far aumentare il numero di diplomati che dalle scuole superiori si iscrive all’università, (ii) far aumentare il numero di stranieri immatricolati e (iii) far iscrivere all’università studenti-lavoratori.
Dall’altro, assisteremo a “operazioni territoriali” che genereranno una maggiore competizione tra gli attori del sistema universitario. In altre parole, aumenteranno gli sforzi di atenei e territori per (iv) aumentare la propria capacità di trattenere gli studenti nei territori di residenza e per (v) aumentare la propria capacità di attrarre studenti da altri territori del Paese”, dichiara Carlo Valdes, Economista e Business Data Manager di Talents Venture che ha coordinato l’analisi.
I risultati mostrati evidenziano:
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