La diversità per favorire dinamismo e innovazione

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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La diversità è un tema ricorrente nel mondo dell’istruzione e per questo abbiamo deciso di concentrarci sulle caratteristiche dei Rettori e delle Rettrici delle università italiane. La situazione che emerge vede il tema della diversità come se stesse passando in secondo piano, nonostante sia ormai risaputo essere una componente fondamentale per favorire innovazione e creatività. Cerchiamo di discuterne le implicazioni e tratti più salienti.

In che modo sono utili le competenze ALPH?

Per riassumere il quadro generale potremmo analizzare il tema almeno sotto quattro punti di vista differenti:

  1. Il primo riguarda le disparità di genere, come spesso accade con le posizioni manageriali nel territorio italiano, solo l’11% delle posizioni rettorali è ricoperto da donne (10/92) mentre dominano le figure maschili, presenti nell’89% dei casi rimanenti (82/92).
  2. Il secondo dato interessante riguarda il background formativo dei Rettori e delle Rettrici. Anche in questo caso la situazione appare polarizzata. Nello specifico i Rettori e le Rettrici provengono nel 21% dei casi da ambiti di insegnamento del gruppo Medico-Sanitario e Farmaceutico, nel 16% da quello Economico e nel 15% da quello Letterario-Umanistico.
  3. Il terzo aspetto riguarda l’età. Il 53% delle posizioni è ricoperta da persone con un’età che oscilla tra i 55 e 65 anni con un massimo complessivo di 77 anni per i rettori con più esperienza e un minimo di 42.
  4. Infine, quarto e ultimo parametro di interesse è la nazione d’origine. Solo in 3 casi abbiamo figure provenienti da altri paesi (Cile, Venezuela e Spagna).

Come parlare di diversità?

Da questi dati emerge come il nostro paese debba sicuramente puntare al potenziamento dei settori (arte, beni culturali e turismo) nei quali, tra l’altro, è leader mondiale.

Va comunque menzionato che l’ibridazione delle competenze assume particolare importanza anche in questo tema.

Se finora abbiamo discusso separatamente l’importanza delle classi STEM e di quelle ALPH, è fondamentale che si punti a non polarizzare le competenze offerte.

Su questo fronte sta acquisendo sempre più valore la capacità di coniugare l’interesse per la scienza con quello per le arti. Infatti, tutti i campi disciplinari presuppongono un processo creativo e al contempo logico, in cui raramente si utilizza un solo metodo di indagine per analizzare i fenomeni di interesse.

Al riguardo vale la pena menzionare due esempi:

  1. Il primo riguarda i laureati in Belle Arti che possono applicare le loro conoscenze nel campo dello sviluppo di software di riconoscimento delle immagini
  2. Il secondo riguarda i laureati in Filosofia che possono trovare lavoro come Automation Ethicist ovvero persone che studiano l’impatto etico e sociale dei macchinari intelligenti

La diversità stimola l’innovazione

Il tema è di particolare importanza, specie se analizzato in relazione alla quantità di corsi che ogni anno vengono lanciati in campi affini ai primi tre gruppi menzionati in precedenza, spesso lontani dalle attuali esigenze del mercato del lavoro.

Sotto questo punto di vista non va poi sottovalutato il ruolo svolto dalla diversità nei temi legati alla capacità di innovare e migliorarsi nel tempo; gruppi formati da soggetti differenti possono favorire il processo innovativo attraverso l’apporto di punti di vista differenti, stimolando discussioni e creatività.

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