THE giugno 2022

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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Quasi il 40% dei Rettori e delle Rettrici proviene da classi Medico-Sanitarie o Economiche

Per favorire dinamismo e innovazione serve affrontare il tema della diversità negli atenei

 

CONTESTO

Analizzando gli atenei italiani e, più nello specifico, la diversità dei Rettori e delle Rettrici, emergono dati interessanti, riassumibile attraverso quattro differenti parametri:
1) Disparità di genere;
2) Background formativo estremamente concentrato su specifici ambiti;
3) Nazionalità dei soggetti selezionati per ricoprire l’incarico;
4) Età.

PERCHÉ È IMPORTANTE PARLARNE

L’aspetto legato alla diversità dovrebbe permeare ed essere parte integrante di quella che è la struttura e la cultura che caratterizza un’azienda, sia essa pubblica o privata.
Sotto questo punto di vista non va sottovalutato il fattore relativo alla capacità di innovare e migliorarsi nel tempo; gruppi formati da soggetti differenti (in termini culturali, di genere o etnici) possono favorisce il processo innovativo attraverso l’apporto di punti di vista differenti, stimolando discussioni e creatività.

IL TEMA DELLA DIVERSITÀ DI GENERE

Analizzando più nel dettaglio i parametri menzionati in precedenza, come spesso purtroppo accade con le posizioni manageriali nel territorio italiano, solo l’11% delle posizioni rettorali è ricoperto da donne (10/92) mentre dominano le figure maschili, presenti nell’89% dei casi rimanenti (82/92).[/vc_column_text]

Su questo fronte è fondamentale che il PNRR favorisca l’effettivo ingresso delle donne nel mercato del lavoro e, in particolare, in percorsi di carriera volti a ricoprire ruoli di responsabilità.
A tal proposito anche le università, al fine di poter accedere ai fondi in questione, saranno chiamate alla predisposizione del c.d.  ‘Bilancio di genere’ e di un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan, prerequisito previsto per tutti i progetti Horizon Europe.

UNO SGUARDO AL BACKGROUND FORMATIVO

Il secondo dato interessante riguarda il background formativo dei Rettori e delle Rettrici. Anche in questo caso la situazione appare poco differenziata.
Nello specifico i rettori e le rettrici provengono nel 21% dei casi da ambiti di insegnamento del gruppo Medico-Sanitario e Farmaceutico, nel 16% da quello Economico e nel 15% da quello Letterario-Umanistico.

L’ambito di insegnamento del gruppo di provenienza del Rettore o della Rettrice è stato poi confrontato con i dati degli studenti immatricolati: nel 34% dei casi la figura eletta svolge attività di insegnamento nel medesimo gruppo in cui l’ateneo detiene il maggior numero di immatricolati annui.

L’ambito di insegnamento del gruppo di provenienza del rettore o della rettrice è stato poi confrontato con i dati degli studenti immatricolati: nel 34% dei casi la figura eletta svolge attività di insegnamento nel medesimo gruppo in cui l’ateneo detiene il maggior numero di immatricolati annui.

Il tema è di rilevante importanza poiché è possibile immaginare come il background formativo abbia un’influenza molto importante in quelle che sono le innovazioni proposte dagli atenei, fatto confermato dalla quantità di corsi che ogni anno vengono lanciati in campi affini ai primi tre gruppi menzionati in precedenza.

COME SONO LE ETÀ E LE NAZIONALITÀ?

Il livello di variabilità non aumenta neanche guardando agli ultimi due parametri, età e nazionalità.

In questo caso emerge come l’età media dei Rettori e delle Rettrici sia di 60 e anni e comunque molto concentrata in un intorno tra 55 e 65anni. Con 42 anni, il Professor Giusti Carlo Alberto è il Rettore più giovane (Università Roma – Link Campus). I Rettori con più esperienza (77 anni) sono invece: Professor Enzo Saverio (Novedrate e-Campus), Professor Antonello Folco Biagini (Università Roma UNITELMA) e Professor Giovanni  Puglisi (Università Enna – KORE).

Anche la questione nazionalità restituisce un quadro poco eterogeneo. Solo 3 rettori su 92 provengono da una nazione diversa da quella italiana. Questi sono: Albrecht Benno dell’università Venezia Iuav (Venezuela), Francisco Matte Bon dell’università Roma UNINT (Cile) e Barrajón Pedro dell’università Roma Europea (Spagna).

Date le analisi condotte sulla diversità di genere, background formativo, età e nazionalità, emerge come la figura tipica del Rettore nelle università italiane sia rappresentata da un uomo di nazionalità italiana, di età media tra i 55 e 65 anni e, in un caso su cinque, proveniente dall’area Medico-Sanitario e farmaceutico.

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