Disparità di genere negli atenei italiani: quale situazione emerge dai Bilanci di genere?

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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Ci sono alcuni dati emersi dai Bilanci di Genere degli atenei italiani durante le analisi realizzate per Discovery, la nostra banca dati con la quale forniamo alle università insights di valore per migliorare il loro posizionamento, che hanno bisogno di essere commentate.

Cosa dicono i Bilanci di Genere?

Per analizzare i Bilanci di Genere degli atenei abbiamo guardato a tre variabili:

  1. Gli iscritti nelle università;
  2. La partecipazione ai programmi di dottorato;
  3. Il personale docente nelle università

1. Durante il periodo 2019/20 – 2020/21 il numero di ragazze iscritte nelle università ha continuato ad aumentare (+3%) mentre il numero di ragazzi sembrerebbe essersi bloccato a quota 780.00, con una crescita di solo 0,02% nell’ultimo anno. Le differenze maggiori, però, emergono quando scomponiamo questi dati generali:

  • Il 30% delle ragazze è concentrato in soli due gruppi di laurea: Istruzione e Arti e Scienze Umane.
  • Mentre solo lo 0,5% delle ragazze iscritte all’università ha scelto di intraprendere un percorso di studi in Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). Quest’ultimo gruppo, infatti, risulta anche il corso maggiormente sbilanciato, in cui la quota di ragazze sul totale iscritti ammonta solo al 14% (specularmente i ragazzi sono l’86%).

2. Guardando ai dottorati di ricerca, negli ultimi 5 anni la quota di dottorande si è ridotta in 9 campi di ricerca su 10. La riduzione maggiore è stata quella del campo di ricerca Servizi (-9 punti percentuali) in cui la quota di dottorande è passata dal 57% al 47%. L’unica area a essere aumentata è quella relativa alle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) in cui la quota è passata dal 23% al 24%.

3. Infine, tra il personale accademico le differenze rimangono ancora ampie. La categoria di professore ordinario è quella in cui la quota di uomini supera maggiormente quella delle donne (75%). Nonostante questo, il numero di donne che ricoprono la posizione di professore ordinario sta crescendo ad una velocità media annua maggiore rispetto a quella degli uomini (5% per le donne contro l’1% per gli uomini).

Differenza e equità di genere

Il concetto di equità di genere sottintende la necessità che uomini e donne abbiano le stesse responsabilità, gli stessi diritti e le stesse opportunità. Da questo punto di vista è importante che gli atenei sappiano sfruttare nel migliore dei modi il Gender Equality plan, definendo azioni efficaci, originali e basate su un’attenta analisi del contesto circostante e della situazione in cui si trovano.

Tra le azioni più frequenti che emergono dall’analisi di questi documenti, molte riguardano l’inserimento di meccanismi di premialità per avvicinare le ragazze ai percorsi STEM e la progettazione di servizi welfare per il personale per promuovere una cultura più inclusiva in accademia (come servizi di ludoteca e babysitteraggio).

Un problema urgente

Queste erano solo alcune delle numerose soluzioni ideate dagli atenei, secondo voi quali sono gli ambiti su cui si dovrebbe lavorare maggiormente e le azioni più originali su cui puntare?

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