• Classe di laurea: beni culturali (L-1, 13)
• Tipologia: Lauree triennali
• Gruppo disciplinare: Arte e Design

Soddisfazione dei Laureati in Beni Culturali:

A un anno dalla laurea triennale nei corsi in beni culturali (L-1, 13), il 48,7% degli studenti è soddisfatto del corso di laurea concluso, un valore maggiore rispetto al 41,2% registrato in media da chi ottiene una laurea triennale. Tra coloro che hanno concluso il percorso, il 72,4% tornando indietro sceglierebbe esattamente lo stesso percorso, superando la media del 71,7%.

Prospettive Post-Laurea in Beni Culturali:

Per quanto riguarda le prospettive dopo la laurea, a un anno dal conseguimento del titolo il 58,1% ha scelto di iscriversi a una laurea magistrale, un valore maggiore di quello registrato in media tra i laureati triennali (54,0%). Quelli che hanno scelto di non proseguire gli studi e hanno trovato un lavoro (o continuato in un’occupazione precedentemente avviata) sono il 28,1%, un valore minore di quello rilevato in media tra i laureati triennali (35,7%; dati sui laureati nel 2020). Tra coloro che hanno scelto di cercare un lavoro dopo la laurea, il tempo impiegato per trovare occupazione è stato di 5,1 mesi, un valore maggiore di quello rilevato in media i laureati triennali, pari al 3,7 mesi. La retribuzione netta media mensile ottenuta nell’ingresso nel lavoro è stata di 839€, un valore minore di quello rilevato in media tra tutti i laureati a tutti i corsi di laurea, pari a 1.137€ (dati sui laureati nel 2020).

Efficacia della Laurea nel Lavoro per Beni Culturali:

Il 19% di coloro che hanno iniziato a lavorare ritiene che la laurea ottenuta sia molto efficace nel lavoro svolto (contro una media tra i laureati triennali che iniziano a lavorare del 52,7%) e solo il 17,2% dichiara di usare le competenze acquisite con la laurea in misura elevata contro una media tra i laureati triennali che iniziano a lavorare del 47,7% (dati sui laureati nel 2020).

Fonte: Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea (Aprile 2022).

Note:

1. I dati sulla soddisfazione relativa al corso di laurea fanno riferimento alla sezione “Giudizi sull’esperienza universitaria” dell’indagine AlmaLaurea e indicano, in riferimento ai laureati che hanno compilato e restituito il questionario oggetto della rilevazione (281.172, ossia il 93,9% del totale dei laureati), la percentuale che ha risposto rispettivamente “Decisamente sì” e “Sì, allo stesso corso di questo ateneo”.
2. Nella rilevazione AlmaLaurea, la percentuale di intervistati che “Non lavorano e sono iscritti ad una laurea di secondo livello” e la percentuale di intervistati che “Lavorano” fanno riferimento alla condizione occupazionale dei laureati che hanno risposto al questionario. In particolare, sono considerati occupati i laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa retribuita, anche con assegno di ricerca, purché non si tratti di un’attività di formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione, ecc.).
3. I tempi di ingresso nel mercato del lavoro sono calcolati sui soli laureati che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo universitario ed escludendo ovviamente tutti coloro che dichiarano di non aver mai cercato un impiego.
4. I dati sulla retribuzione mensile netta costituiscono una media calcolata da AlmaLaurea tramite una domanda, presente nel questionario oggetto della rilevazione, che chiede al rispondente di indicare il proprio reddito indicando la propria fascia di appartenenza (le fasce sono costituite da segmenti di 250 euro).
5. Nei dati relativi all’efficacia della laurea nel lavoro svolto, la laurea è considerate: “Molto efficace” per gli occupati la cui laurea è richiesta per legge o di fatto necessaria, e che utilizzano le competenze universitarie in misura elevata; “Efficace” per gli occupati la cui laurea non è richiesta per legge ma è comunque utile e che utilizzano le competenze acquisite in misura elevata, o il cui titolo è richiesto per legge e che utilizzano le competenze in misura ridotta.

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