THE dicembre 2022

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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Mobilità studentesca: quali territori lasciano gli studenti universitari, in quali arrivano e perché?

In 20 anni i 18enni diminuiranno del 25%. Ecco perché attrarre e trattenere studenti universitari è un tema strategico per tutti

 

A seguito dei grandi cambiamenti in atto, atenei e Pubbliche Amministrazioni sono chiamati a trattare il tema della mobilità degli studenti universitari come strategico per il futuro e per la propria sostenibilità.

Per questo motivo, venerdì 16 dicembre alle ore 11.00, all’interno del Webinar dedicato alla banca dati Discovery di Talents Venture, saranno mostrati i risultati principali di un’analisi dal titolo “I trend da conoscere sulla mobilità studentesca”.

 

PERCHÉ È IMPORTANTE PARLARNE

Il tema trattato è di estrema rilevanza per:

  • atenei e Pubbliche Amministrazioni, il cui sviluppo futuro è legato alla capacità di attrarre e trattenere studenti nei propri territori di riferimento;
  • imprese, che già oggi sperimentano in molti territori l’incapacità di reperire le professionalità necessarie per il loro sviluppo.

Parlare di mobilità studentesca significa parlare della sostenibilità di Atenei e territori. Secondo Istat, nel 2042 – tra vent’anni – i 18enni nel nostro Paese saranno il 25% in meno rispetto a oggi. Si tratta di una diminuzione di 142mila ragazzi, una somma maggiore di quella degli immatricolati dei 13 atenei più grandi nell’a.a. 2021/2022.

Saper attrarre studenti, o trattenerli nei territori di nascita, sarà una delle sfide di policy più rilevanti nel lungo periodo a tutti i livelli istituzionali.

I RISULTATI PRINCIPALI

Il Report “I trend da conoscere sulla mobilità studentesca” è la quinta pubblicazione relativa alla banca dati Discovery di Talents Venture. Per studiare i fenomeni in atto nella mobilità studentesca nazionale sono stati mappati i flussi di immatricolazioni tra gli atenei italiani. I risultati principali mostrano che:

  • Un fenomeno in crescita. Nell’a.a. 2021/22 gli immatricolati fuori sede sono stati il 50% del totale [1]. Un valore in crescita: nell’a.a. 2010/2011 erano il 46% degli immatricolati totali.
  • C’è fuori sede e fuori sede. Questo 50% può essere scomposto in un 28% di fuori sede intra-regionali (immatricolati in una provincia diversa da quella di residenza, ma all’interno della stessa regione), un 20% di fuori sede inter-regionali (che si immatricolano in una sede di ateneo di una regione diversa da quella di residenza) e un 2% di immatricolati con residenza estera.
  • Gli atenei con più fuori sede. I tre atenei che ospitano più fuori sede provenienti da altre province d’Italia sono Bologna (11.145 immatricolati fuori sede nell’a.a. 2021/22), Padova (9.019) e Statale di Milano (6.477).
  • Gli atenei più dipendenti dai fuori sede. I tre atenei “più dipendenti” da fuori sede, cioè quelli in cui i fuori sede di altre province italiane occupano la maggior parte della popolazione studentesca, sono Bra Scienze Gastronomiche (in cui i fuori sede di altre province nell’a.a. 2021/22 erano l’88% degli immatricolati), Venezia IUAV (85%) e Ferrara (84%) [2].
  • Gli impatti dei fuori sede sui territori italiani. Le regioni capaci di trattenere i propri studenti all’interno del sistema universitario regionale sono il Lazio, la Lombardia e la Campania. Al contrario, le regioni che perdono più studenti sono la Valle d’Aosta, la Basilicata e il Molise. Tra le province più “dipendenti” dai fuori sede troviamo Pisa, Ferrara e Siena. Guardando infine alle “rotte” degli studenti fuori sede, la rotta intra-regionale più battuta è quella da Monza-Brianza a Milano; invece la rotta inter-regionale più percorsa è quella che porta dal Veneto verso l’Emilia-Romagna.

 

CONCLUSIONI

I risultati mostrati evidenziano la complessità dei flussi della mobilità studentesca e costituiscono un elemento di partenza per strutturare politiche per attrarre e trattenere studenti. In particolare:

  • nei territori che accolgono grandi volumi di fuori sede è forte la necessità di dotarsi di infrastrutture (a partire da quelle dell’Housing) in grado di accogliere gli immatricolati;
  • i territori che sperimentano rilevanti flussi in uscita, invece, sono chiamati a formulare politiche per trattenere gli studenti e migliorare il proprio posizionamento nelle preferenze degli studenti, anche in considerazione delle previsioni di diminuzione della popolazione giovanile che caratterizzano trasversalmente il Paese.

 

Note: 
  • [1] In tutto il documento, il calcolo dei Fuori sede è realizzato su dati relativi all’a.a. 2021/2022 e non considera gli immatricolati alle università telematiche.
  • [2] Il calcolo degli immatricolati totali e dei fuori sede non considera quelli con residenza estera.

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