THE maggio 2022

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

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Come è la situazione degli immatricolati in Italia?

Gli immatricolati continuano a diminuire e potrebbero continuare a farlo per i prossimi anni

CONTESTO

Dopo 9 anni di crescita costante, la domanda di immatricolati è tornata a ridursi nell’aa. 2021/22, facendo registrare il calo più brusco degli ultimi 10 anni. Il dato, di per sé preoccupante, deve essere analizzando alla luce del trend demografico in atto.

Analizzando le proiezioni sulla popolazione giovanile (18-21 anni) è possibile notare come questa sia destinata a diminuire fino al 2042. Il dato in questione, specie se analizzato insieme a quello sugli immatricolati annui, inizia ad anticiparci che il trend negativo dell’ultimo periodo potrebbe non essere un fenomeno passeggero.

Se assumiamo che la quota di immatricolati sulla popolazione giovanile dell’aa. 2021/22 rimanga costante al 13,8% anche per gli anni accademici successivi, entro l’aa. 2041/2042 sarà ragionevole attenderci circa 70.000 immatricolati in meno rispetto a quelli dell’aa. 2021/22.

In altre parole, il numero di persone in meno sarà pari a quello accolto dai 55 atenei con il minor numero di immatricolati annui.

 

PERCHÉ È IMPORTANTE PARLARNE

Per contrastare il trend demografico, sarà fondamentale comprendere su quali leve agire per limitare i danni.

A tal proposito possiamo individuare due potenziali soluzioni:

  1. cercare di ampliare il bacino di popolazione a cui offrire i corsi universitari, ad esempio riferendoci a fasce demografiche differenti e/o cercando di attirare studenti internazionali;
  2. incrementare la quota di popolazione che si iscrive all’università. Tale obiettivo potrebbe essere raggiunto migliorando l’efficacia delle attività di orientamento in ingresso e adattando l’offerta formativa alle esigenze degli studenti e delle imprese.

 

DOPO LA PANDEMIA GLI ATENI TRADIZIONALI LANCIANO PIÙ CORSI TELEMATICI

Tra le diverse opportunità che gli atenei hanno a disposizione per rendersi più appetibili, c’è quella di rendere la loro offerta formativa più competitiva attraverso la proposta di nuove modalità di apprendimento.
Infatti, gli atenei tradizionali stanno puntando al lancio di corsi in modalità del tutto telematica o mista. Durante gli ultimi 6 anni sono stati aggiunti 91 corsi, 50 solo nell’ultimo triennio aa. 2019/20 – aa.2021/22.

 

QUANDO MODIFICARE L’OFFERTA FORMATIVA NON PRODUCE I RISULTATI SPERATI

Guardando ai primi 15 atenei che hanno aggiunto più corsi nell’ultimo quinquennio4 hanno sperimentato una decrescita del numero di immatricolati nel medesimo periodo (Chieti e Pescara, Roma Unicusano, Siena e Torino). Invece, Palermo è l’ateneo che ha fatto registrare l’incremento più elevato nell’offerta formativa e nella crescita di immatricolati (+29 corsi e +21% di immatricolati in più nel periodo 2017/18 – 2021/22). Seguono Bologna (+34 corsi e +12% di immatricolati) e Pegaso (+14 corsi e +24% di immatricolati).

Per quanto riguarda un’analisi più specifica in termini di classe di laurea durante il periodo aa. 2017/18 – aa. 2021/22, è interessante notare che:

  1. diversi atenei hanno deciso di incrementare i corsi della classe L-14 (Scienze dei servizi giuridici) lanciando il 36,4% di corsi in più. Nel medesimo periodo la domanda è aumenta in misura maggiore con un incremento di immatricolati pari al 56% circa;
  2. sono circa 13 le classi in cui gli atenei hanno deciso di investire con il lancio di nuovi corsi, ma che non hanno trovato il favore degli studenti. Tra queste troviamo i corsi Economici in Scienze del Turismo (L-15) che a fronte del 23% di corsi in più hanno visto ridursi il numero di immatricolati del 21,6%.

 

IMMATRICOLATI IN CRESCITA DA 5 ANNI: SOLO QUATTRO ATENEI SONO PUBBLICI

Tra gli atenei che hanno fatto registrare un costante incremento di immatricolati nell’ultimo quinquennio, 2 sono statali, 7 privati e 1 telematico.

L’ateneo Novedrate e-Campus è il primo della classifica, crescendo ad un tasso medio dell’70% nel periodo considerato (aa. 2017/18 – aa. 2021/22) e guadagnando oltre 4.000 iscritti.
L’ateneo Reggio Calabria è l’unico ateneo del Sud Italia ad essere cresciuto senza sosta nel periodo considerato, guadagnando 294 immatricolati.

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