Borse di studio universitarie: bastano i 500 milioni del PNRR?

By: Angelo Rossi0 comments

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All’interno del PNRR sono previsti 500 milioni di euro in borse di studio universitarie. Una cifra che può sembrare imponente ma che in realtà potrebbe non spostare di molto gli equilibri.

Il diritto allo studio è fondamentale per un sistema universitario sano e ci sono quattro dati che possono aiutarci ad inquadrare meglio il contesto.

Il primo riguarda la contribuzione studentesca media degli universitari paganti che, negli ultimi cinque anni, è aumentata del 18%, passando da 1.531 euro a 1.814 euro.

Il secondo riguarda le borse di studio universitarie. All’aumento dei costi dell’università è corrisposto un lieve incremento delle persone beneficiarie di una borsa di studio. Nello stesso periodo, vale a dire tra l’anno accademico 2015/2016 e il 2019/2020, la quota delle persone beneficiarie di una borsa di studio è passata dal 7,9% degli iscritti all’11,9%.

Tuttavia, e questo è il terzo dato, l’ammontare in euro medio ricevuto da ogni studente si è ridotto di circa il 4%.

Infine l’ultimo dato riguarda un confronto europeo. Secondo Eurydice, l’Italia è tra le nazioni con le tasse più alte e l’offerta di borse di studio universitarie più scarsa. Per fare un confronto, in Francia e in Spagna la percentuale di studenti che ottengono un sussidio è rispettivamente del 34% e del 31%. Il triplo rispetto al valore italiano.

Alla luce di ciò, all’interno del PNRR, per il diritto allo studio è previsto un investimento di 500milioni di euro, circa 166 milioni all’anno dal 2022 al 2024. L’obiettivo dichiarato è duplice: aumentare la platea dei destinatari delle borse di studio universitarie e incrementare l’ammontare medio di ogni singolo aiuto fino a 4.000€ (ad oggi siamo a circa 3.300 euro).

Tuttavia l’ammontare stanziato potrebbe essere irrisorio e potrebbero esserci delle incongruenze in quanto dichiarato.

Infatti, le risorse stanziate servirebbero solo per aumentare l’ammontare della borsa di studio di 700 euro e non per incrementare il numero di persone che ne beneficiano.

Se poi si volesse arrivare ad offrire una borsa di studio ad una quota di circa un terzo degli iscritti, così come avviene in Spagna o Francia, tenendo fermo il numero degli iscritti e considerando sempre una borsa di studio media di 4.000 euro, servirebbe un fondo aggiuntivo di circa 1,7 miliardi di euro l’anno, ovvero 10 volte in più di quanto stanziato dal PNRR.

Quindi siamo sicuri che i 500 milioni di euro in borse di studio universitarie previsti dal PNRR siano abbastanza?

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