Questa settimana è stata presentata dalla Commissione Cultura del Senato l’Indagine sulla condizione studentesca nelle università e il precariato nella ricerca.
L’indagine sulla condizione studentesca restituisce una fotografia di una università italiana sottofinanziata, la cui offerta formativa non è in grado di preparare le nuove generazioni al mondo lavorativo con le giuste competenze. La pandemia inoltre ha accentuato l’esclusione di ampie fasce di popolazione precludendo a monte, ad alcune persone, di partecipare alla costruzione di ricchezza del paese.
L’indagine, che ha analizzato la situazione dell’università italiana paragonandola a quella degli altri paesi OCSE ha messo in luce alcuni aspetti interessanti:
1. il nostro corpo docente che ha un’età piuttosto avanzata;
2. il personale docente continua a diminuire di numero. Questo non fa altro che aumentare il rapporto tra il numero di studenti e quello dei docenti;
3. il livello della tassazione universitaria in Italia è troppo alto se paragonato alla poca attrattività dei nostri atenei e alla poca spendibilità della laurea nel mercato del lavoro terziario;
4. l’Italia sta aumentando le forme di sostegno economico al diritto allo studio ma queste non ancora sufficienti a sostenere un’ampia parte delle persone che intraprendono un percorso universitario.