Condizione studentesca nelle università italiane

By: Angelo Rossi0 comments

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Questa settimana è stata presentata dalla Commissione Cultura del Senato l’Indagine sulla condizione studentesca nelle università e il precariato nella ricerca.
L’indagine sulla condizione studentesca restituisce una fotografia di una università italiana sottofinanziata, la cui offerta formativa non è in grado di preparare le nuove generazioni al mondo lavorativo con le giuste competenze. La pandemia inoltre ha accentuato l’esclusione di ampie fasce di popolazione precludendo a monte, ad alcune persone, di partecipare alla costruzione di ricchezza del paese.

L’indagine, che ha analizzato la situazione dell’università italiana paragonandola a quella degli altri paesi OCSE ha messo in luce alcuni aspetti interessanti:

1.     il nostro corpo docente che ha un’età piuttosto avanzata;
2.     il personale docente continua a diminuire di numero. Questo non fa altro che aumentare il rapporto tra il numero di studenti e quello dei docenti;
3.     il livello della tassazione universitaria in Italia è troppo alto se paragonato alla poca attrattività dei nostri atenei e alla poca spendibilità della laurea nel mercato del lavoro terziario;
4.     l’Italia sta aumentando le forme di sostegno economico al diritto allo studio ma queste non ancora sufficienti a sostenere un’ampia parte delle persone che intraprendono un percorso universitario.

La situazione è stata sicuramente aggravata dai cambiamenti imposti dalla pandemia. Tuttavia tra le maggiori risorse messe a disposizione dal Fondo di finanziamento ordinario per gli atenei italiani (circa mezzo miliardo) e quanto arriverà dal PNRR, le università hanno un’opportunità di tornare ad affermare la propria centralità all’interno dell’interno sistema economico e sociale.

La vera sfida sarà quella di scaricare a terra queste progettualità dotandosi di infrastrutture fisiche, processi digitali e capitale umano in grado di cambiare veramente lo status quo dell’istruzione universitaria italiana e assicurare alle nuove generazioni il diritto sociale di ingresso al mondo del lavoro.
Ora che le risorse economiche stanno arrivando, sarà fondamentale dimostrare di possedere le giuste competenze per evitare di sprecare questa opportunità e trainare la crescita dell’intero Paese dopo la pandemia.

Siamo pronti per questa sfida?

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