Gender gap: il problema persistente della disparità di genere

By: Sofia Alessandra Leone0 comments

Condividi questo articolo!

Oggi è la giornata internazionale delle donne, giornata simbolo di tutte le lotte, passate e future, condotte per raggiungere la parità di genere.

Le donne all’interno delle università

L’ambito universitario purtroppo non è esente da fenomeni di disparità di genere.

Proviamo quindi ad osservarlo meglio, cercando di prendere il punto di vista di chi si trova nella posizione di svantaggio: le donne

Partiamo dalle laureate: quali sono i corsi in cui sono meno presenti le donne? Possiamo dividerli tre macroaree distinte:

  • La prima: Ambito ingegneristico (come ingegneria meccanica, ingegneria dell’automazione, ingegneria elettrica, ingegneria elettronica, ingegneria aerospaziale)
  • La seconda: Informatica
  • La terza: Difesa e sicurezza, scienze e tecnologie della navigazione

In nessuna di queste aree le donne superano il 20% di tutte le persone laureate.

E invece quali sono i corsi di laurea in cui le donne sono la maggioranza? Abbiamo l’area formativa, i corsi di laurea politiche sociali ed Servizio sociale ed infine l’area artistica. In questi percorsi, le donne laureate superano il 90% sul totale.

 

Passiamo al secondo punto della nostra analisi: le docenti universitarie.

In questo caso le donne rappresentano il 40% di tutto personale docente. Verrebbe subito da pensare che la parità sia vicina, ma dietro a questa percentuale si nasconde una disparità di genere molto accentuata. Infatti, più saliamo nella gerarchia, più le donne diminuiscono: le professoresse ordinarie sono solo il 25% dei docenti ordinari.

Inoltre il divario di genere si manifesta anche a seconda dell’area di insegnamento. La presenza di donne tra il personale docente cala drasticamente per Scienze fisiche ed Ingegneria industriale e dell’informazione che presentano rispettivamente il 24% e 22% di donne.

 

 

Terzo ed ultimo dato riguarda le donne nel personale amministrativo.

Nel 2020 la quota di donne era il 60%. Ma anche in questo caso, la loro presenza diminuisce quanto più le cariche salgono di livello. Infatti se consideriamo i ruoli dirigenziali, il rapporto è invertito: il 60% dei ruoli è ricoperto da uomini.

gender gap e higher education

Se prendiamo la situazione che vi ho appena descritto nella sua totalità, tutto diventa subito chiaro: le donne compaiono poco nei ruoli apicali e nelle materie che possiamo definire STEM.

In questo modo inoltre rimangono relegate a quegli ambiti tipicamente associati alla sfera di responsabilità femminile, come l’insegnamento, e tagliate fuori sia dai ruoli con alto potere decisionale sia dagli ambiti STEM quelli che oggi sono tra i più richiesti per rispondere adeguatamente alla digital transformation.

Allo stesso modo, agli uomini sono precluse opportunità occupazionali dove ci sarebbe bisogno della loro presenza come ad esempio l’area dell’insegnamento, del restauro artistico

Esistono soluzioni al gender gap?

Le ragioni di questa disparità sono complesse da rintracciare ma sappiamo che una buona parte deriva da stereotipi e pregiudizi che, se protratti nel tempo diventano difficili da smantellare.

Se da una parte occorrono iniziative a breve termine per rimediare le situazioni di disparità attuali, dall’altra, ne servono altrettante a lungo temine per evitare che anche le generazioni future ne siano coinvolte.

Quali soluzioni abbiamo allora per contrastare le situazioni di disparità attuali e future?

Per conoscere questo e altre analisi sul mondo dell’Higher Education iscriviti alla nostra newsletter: arriva una volta al mese ricca di dati e idee per un mondo dell’Higher Education migliore.

Related post

Leave A Comment