I problemi dell’istruzione universitaria
Il sistema di istruzione italiano presenta importanti problemi, uno tra tutti l’incapacità di produrre un numero consistente di laureati, specie nei settori in cui le imprese ne hanno maggior bisogno. A questo proposito abbiamo preso alcuni dati da “Il Reddito di Istruzione”, il nostro saggio edito Egea.
L’Italia è penultima per numero di laureati tra le nazioni europee, tra le ultime per investimenti in istruzione universitaria rispetto al PIL e anche tra le nazioni con la più bassa offerta di borse di studio e la più alta contribuzione per tasse universitarie richiesta agli studenti.
Lo Stato ha ridotto l’ammontare di risorse destinato all’università. Per cercare di arginare questo fenomeno non è stato comunque sufficiente l’aumento degli investimenti in istruzione universitaria dei privati che ha dato vita però ad un ampliamento delle disuguaglianze.
Mancando investimenti in istruzione universitaria, il tessuto imprenditoriale italiano non riesce a reperire le competenze necessarie per instaurare un percorso di crescita costante.
Tale difficoltà è dovuta anche al fatto che i costi per l’istruzione universitaria aumentano e i meccanismi di finanziamento attuali sono inadeguati o insufficienti (come le borse di studio) o scaricano completamente il risultato di un investimento rischioso sugli studenti e le loro famiglie (come nel caso dei prestiti).
Per risolvere questo problema serve poter re-immaginare il modo di finanziare le spese universitarie, evitando di allocare il rischio di investimenti in istruzione soltanto sugli studenti e sulle loro famiglie, ma distribuendolo in capo ai differenti stakeholder presenti nell’ecosistema.