Cos’è un ITS?
Per chi si occupa di istruzione gli ITS sono sicuramente un tema molto caldo. L’acronimo ITS è utilizzato per indicare gli Istituti Tecnici Superiori. Molto spesso però, lo disse anche Draghi nel suo discorso di insediamento al Senato, vengono confusi gli ITIS, istituti tecnici industriali statali.
A differenza degli ITIS, scuole superiori, gli ITS, da intraprendere a seguito del diploma, costituiscono il segmento di formazione terziaria non universitaria che risponde alla domanda di competenze tecniche e tecnologiche delle imprese.
Due ragioni per scegliere un ITS
Ad oggi questi corsi stanno destando molta attenzione per due ragioni.
La prima riguarda la strategia fondata sulla connessione delle politiche d’istruzione con le politiche industriali. Il 30% della durata dei corsi è svolto in azienda e il corpo docente proviene quasi interamente dal mondo del lavoro, così da stabilire subito un legame molto forte con il mondo produttivo.
La seconda motivazione riguarda i tassi di occupazione, molto elevati proprio grazie alla collaborazione tra gli istituti e le aziende. Secondo il monitoraggio di Indire, a 12 mesi dal conseguimento del titolo, l’83% dei 2.920 diplomati è occupato. Questo dato può essere confrontato con il tasso di occupazione per i circa 55mila laureati intervistati da Almalaurea. Ad un anno dalla laurea, gli occupati sono in media del 75%, ma il tasso di occupazione oscilla tra il 91% del gruppo ingegneristico e il 46% del gruppo psicologico.