I dati sul numero di laureati in Italia non lasciano scampo

By: Angelo Rossi0 comments

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Tre dati sul numero di laureati in Italia

A luglio 2021 sono usciti i dati annuali pubblicati da Eurostat sui laureati europei nella fascia tra i 25 ed i 34 anni. I dati emersi per quanto riguarda il numero di laureati in Italia non sono di buon auspicio.

Primo. L’Italia resta il fanalino di coda dell’Europa per numero di laureati, infatti solo il 29% dei cittadini italiani possiede una laurea. Peggio di noi solo la Romania ferma al 25%. L’Italia è ancora ben distante dall’obiettivo che Bruxelles ha definito per il 2030, ovvero portare al 45% la percentuale dei giovani che ha completato l’istruzione universitaria. In cima alla classifica c’è il Lussemburgo, con il 61% dei giovani laureati.

Il secondo dato riguarda il divario di genere. Le quota delle donne laureate (46%) risulta decisamente superiore a quella degli uomini (35%). Il divario di genere, osserva Eurostat, è aumentato nel tempo, passando dal 9,4% nel 2011 al 10,8% nel 2020. Il numero di laureati uomini è infatti cresciuto negli ultimi dieci anni, ma ad un ritmo più lento rispetto a quello delle donne.

Terzo ed ultimo dato riguarda gli abbandoni da periodi di istruzione e formazione nella fascia tra 18 e 24 anni, chiamati da Eurostat early leavers. Anche in questo caso l’Italia è nei bassifondi della classifica e fa meglio solo di Malta, Spagna e Romania. A fronte di un obiettivo europeo del 9% di early leavers, l’Italia presenta il 13% di tasso di abbandono a percorsi di istruzione e formazione.

Il pensiero della Ministra sul numero di laureati

“È necessario aumentare il numero di laureati aumentando l’offerta formativa, aiutando le famiglie che non hanno i mezzi sufficienti per fare studiare i propri figli e legando di più il mondo universitario a quello lavorativo”

Queste le parole della Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, commentando il numero di laureati in Italia.

Tutti i propositi sono auspicabili, ovviamente l’ultima parola spetterà all’implementazione operativa. Fa forse eccezione il riferimento all’ampliamento dell’offerta formativa da parte degli atenei. Offerta che negli ultimi anni è già cresciuta e che, più di un ampliamento, richiederebbe una rimodulazione ad aggiornamento dei singoli insegnamenti.

Secondo voi quali possono essere le leve per aumentare il numero di laureati?

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