L’ istruzione universitaria è sempre più privata

By: Angelo Rossi0 comments

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Aumentano gli investimenti privati in istruzione universitaria

Negli ultimi anni gli investimenti pubblici in istruzione universitaria sono diminuiti. Per cercare di arginare questo fenomeno c’ è stato un aumento dell’investimento con risorse private. Tuttavia, la privatizzazione del sistema universitario presenta dei punti di attenzione da non sottovalutare.

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’OCSE in Italia si investe lo 0,9% del PIL in istruzione universitaria, di cui un quarto con risorse private e la rimanente parte con soldi pubblici. Negli ultimi dieci anni solamente la Spagna ha visto una riduzione della proporzione della spesa pubblica più ampia dell’Italia.

All’inadeguato livello di investimento in istruzione universitaria e all’insufficiente sostituzione dell’investimento privato con quello pubblico si aggiunge l’incremento del costo delle rette universitarie. Negli ultimi cinque anni la contribuzione studentesca media degli studenti universitari paganti è aumentata del 26%. Effetto dovuto sia all’aumento delle tasse nelle università pubbliche (+22%) sia ad una maggior quota di studenti che scelgono le università private (+5 punti percentuali).

Infine, l’Italia associa a un’elevata tassazione universitaria anche una scarsa offerta di borse di studio. Infatti, solo uno studente su dieci ottiene un supporto da parte dello Stato. Questa percentuale è superiore al 30% in Francia e Spagna.

Bisogna educare a comprendere i benefici dell’istruzione

L’aumento delle risorse private per l’istruzione universitaria è sicuramente auspicabile ma comporta due aspetti da non sottovalutare.

Il primo riguarda una presa di consapevolezza dell’importanza dell’investimento in istruzione. Infatti, saranno disposti a dedicare una parte del loro budget mensile in spese universitarie solamente quelle famiglie che sono in grado di comprendere ed apprezzare i benefici che derivano da un investimento in istruzione universitaria. Affinché ciò avvenga è necessario realizzare campagne di orientamento strutturate che non si limitino a presentare solamente l’offerta formativa di uno specifico ateneo ma piuttosto vadano a presentare a 360 gradi i benefici dell’intraprendere un percorso universitario. In definitiva, serve aiutare i ragazzi e le famiglie a comprendere perché iscriversi all’università sarà più importante rispetto a capire cosa studiare.

Il secondo tema è quello relativo all’accessibilità. Aumentando le risorse private, è necessario garantire eque opportunità a tutti i cittadini. In presenza di risorse limitate e al fine di eliminare qualsiasi barriera all’ingresso, è bene ripensare meccanismi di collaborazione pubblico privato coinvolgendo diversi stakeholder e ripensando in maniera innovativa alcuni degli attuali meccanismi di finanza per l’istruzione.

Per questo voglio farvi una domanda. Considerato il trend di privatizzazione in atto, quali attività pensate siano più efficaci per garantire una maggior presa di consapevolezza dell’importanza di investire in istruzione università e quali strumenti poter implementare per evitare qualsiasi barriera all’ingresso?

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