Alcuni dati sui laureati che fondano imprese
Le imprese fondate dai laureati e avviate fra il 1995 e il 2019 rappresentano meno del 3% del totale delle imprese fondate in Italia nello stesso periodo. Tra i tanti dati che maneggiamo quotidianamente questo ci ha spaventato più degli altri.
Il dato è molto semplice e non lascia spazio a seconde interpretazioni. Secondo quanto emerge dal Rapporto 2020 “Laurea e imprenditorialità” realizzato da Almalaurea in collaborazione con Unioncamere e il dipartimento di Scienze aziendali dell’università di Bologna, meno del 3% delle società di persone o capitali fondate in Italia fra il 1995 e il 2019 è stata avviata da laureati.
Gli autori del rapporto mettono in risalto tre peculiarità.
La prima. Se invece di guardare alla totalità delle imprese, si prende a riferimento la popolazione laureata tra il 2004 e il 2018, circa il 7% dei laureati ha deciso di fondare un’impresa.
La seconda. Tra gli imprenditori-laureati, meno di un ragazzo su dieci ha fondato una società di persone o di capitali con compagni di università.
La terza. La vocazione all’imprenditorialità è associata con la presenza di genitori imprenditori o liberi professionisti. I figli di padri imprenditori o liberi professionisti rappresentano il 50% tra i fondatori. I figli di madri imprenditrici o libere professioniste sono pari al 25% tra i fondatori. Si tratta di quote decisamente superiori rispetto a quanto osservato nella popolazione dei laureati (dove solamente il 35% ha un padre imprenditore e solo il 15% ha una madre libero professionista).