L’Italia spende solo lo 0,9% del PIL in istruzione universitaria
Nel Maggio 2021 il parlamentare Enrico Letta propose una dotazione di 10.000€ per ogni 18enne per fornire loro, tra le altre cose, un’opportunità di formazione.
Senza voler entrare nel merito di come questa dote debba essere finanziata, vogliamo condividere due numeri per inquadrare meglio il problema.
Il primo riguarda l’investimento pubblico e privato in istruzione universitaria. Secondo l’OCSE la quota del PIL italiano dedicata a questa tipologia di spese era dello 0,9%, ovvero circa 15,5 miliardi di euro. Invece, la media dei paesi OCSE è del’1,45%. Se applicassimo questa percentuale al nostro PIL, l’Italia dovrebbe investire in istruzione circa 25 miliardi. Ciò significa che destiniamo all’ istruzione universitaria, circa 10 miliardi di euro in meno di quanto dovremmo fare se fossimo in linea con gli altri paesi sviluppati.
Il secondo dato riguarda la spesa pro capite. Considerati il milione e 700 mila studenti universitari, in proporzione investiamo circa 9 mila euro l’anno nella formazione di ciascuno di loro. Portando l’investimento complessivo ai livelli degli altri paesi OCSE si potrebbe aumentare fino al 60% l’investimento per studente o il numero di persone che hanno accesso ad un percorso universitario.