Gli Income Share Agreements rivoluzioneranno la finanza studentesca

By: Angelo Rossi0 comments

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Cosa sono gli Income Share Agreements

Nel Maggio 2021 abbiamo lanciato “Il Reddito di Istruzione”, il saggio edito Egea che abbiamo scritto per presentare una soluzione per ripensare il modo in cui si finanzia l’istruzione, grazie Income Share Agreements (ISA)

Gli ISA sono uno strumento finanziario che permette agli studenti di pagare l’università in base al loro reddito futuro. A fronte di un esonero dal pagamento delle rette o dell’anticipo delle spese da parte di un investitore, gli studenti si impegnano a condividere, con l’ente di istruzione o con chi ha anticipato i capitali, una parte del loro stipendio futuro per un periodo limitato di tempo.

In questo modo gli interessi tra gli studenti e gli investitori, che possono essere rappresentati dagli stessi enti formativi, sono allineati. Se gli studenti hanno successo, ne beneficerà, nei limiti fissati inizialmente, chi ha investito nella loro istruzione o erogato il corso. Lo studente non dovrà rimborsare nulla invece se non si riesce ad inserire nel mercato del lavoro.

Gli Income Share Agreements si configurano quindi per essere differenti sia dalle borse di studio sia dai prestiti ma incorporano in un unico strumento gli aspetti positivi dell’uno e dell’altro.

Essi, infatti, a differenza di una borsa di studio, devono essere rimborsati, rendendoli così più efficaci nel medio termine per gli investitori. Tuttavia, al contrario di quanto avviene con un normale prestito, la restituzione da parte degli studenti avverrà solamente se ricevono un reddito adeguato e in proporzione allo stipendio percepito, evitando così di dover rimborsare qualora questi non abbiano un lavoro.

Quattro motivi per scegliere gli Income Share Agreements

Se applicati correttamente, gli Income Share Agreements presentano almeno quattro tipologie di vantaggi.

Abbattono le barriere all’ingresso nel mondo dell’istruzione universitaria poiché cambiano radicalmente il timing del pagamento del servizio. Invece che guardare alle risorse economiche dipendenti dallo status sociale di partenza, essi guardano al potenziale di ogni singolo individuo e consentono a studenti provenienti da qualsiasi background economico di ottenere risorse da investire per la propria istruzione.

Gli Income Share Agreements offrono una forte protezione per gli studenti. Allo studente viene richiesto di rimborsare quanto ricevuto soltanto nel caso in cui trovi un lavoro che lo remuneri adeguatamente. Inoltre, conosce in anticipo l’ammontare massimo che potrà rimborsare in caso di successo, evitando così di ripagare cifre spropositate.

Gli Income Share Agreements collegano in modo diretto il costo dell’istruzione al suo valore futuro. Questi strumenti hanno infatti un alto valore informativo perché forniscono allo studente finanziato delle indicazioni circa la spendibilità di un determinato corso sul mercato del lavoro. Naturalmente, sembra il caso di evidenziare che avrebbero interesse a cambiare modalità di pricing, ed allineare così i propri interessi con quelli degli studenti, solo quelle università consapevoli della bontà dei propri corsi nel collocare i propri iscritti nel mercato del lavoro.

Infine, creano un circolo virtuoso. Oltre che a fornire a tutti le stesse condizioni di partenza, ovvero un’istruzione che non richieda alcun investimento ex ante, questi strumenti fanno anche in modo che gli studenti che otterranno maggiori benefici in termini economici dall’istruzione saranno chiamati a contribuire per gli studi di chi verrà dopo di loro.

Con questo libro vogliamo lanciare una proposta per dire che esiste un nuovo metodo per finanziare l’istruzione da affiancare a quelli esistenti. Con l’obiettivo di abbattere le barriere all’ingresso dei percorsi di studio e fornire a tutti le stesse possibilità di accesso, con degli strumenti flessibili per chi li richiede (gli studenti) e sostenibili nel tempo per chi li offre (enti di formazione e finanziatori).

Abbiamo stimato che con 735 milioni di euro in cinque anni, circa lo 0,2% di quanto l’Italia pagherà in interessi sul debito nello stesso periodo, oltre 140 mila studenti iscritti ad una Laurea Magistrale potrebbero essere esonerati dal pagamento della retta universitaria.

Questa misura, tuttavia, non dovrebbe essere a fondo perduto ma, con l’istituzione di un reddito di istruzione si dovrebbe richiedere agli studenti di finanziare l’istruzione di chi verrà dopo di loro attraverso la condivisione di una parte del loro reddito futuro.

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