Sempre di più nei prossimi anni, la nostra forza lavoro dovrà essere composta da personale con competenze digitali. Ma l’Italia ha il numero di laureati nel settore ICT sufficienti?
Nel presente e nel futuro del mercato del lavoro sarà sempre più necessario possedere le competenze digitali. Alla luce di ciò sono interessanti due dati presenti nelle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” pubblicato dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere ed Anpal.
1) Tra il 2021 e il 2025, nelle imprese e nel comparto pubblico, le competenze digitali di livello intermedio, come l’uso di tecnologie internet, di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, saranno richieste a circa 2 milioni di occupati (circa il 57% del fabbisogno totale). La capacità di utilizzare gli strumenti elementari del digitale è ormai una competenza di base che tutti i lavoratori debbono possedere, e saranno rilevanti non solo per tecnici informatici, ma anche per professori, specialisti in scienze sociali, addetti alla contabilità e così via.
2) Nello stesso periodo si avrà bisogno di circa 900 mila figure con skill digitali di grado elevato, ovvero quasi un quarto di tutta la nuova forza lavoro. Anche in questo caso, la domanda di competenze digitali interesserà sia figure professionali già esistenti quanto nuove professioni emergenti, come ad esempio data scientist, big data analyst, cloud computing expert, cyber security expert, artificial intelligence system engineer.